Gli accessi impropri ai pronto soccorso rappresentano una sfida per il sistema sanitario salernitano, con conseguenze sia economiche che organizzative. Dopo aver toccato il minimo storico nel 2021, con soli 180mila accessi, ora siamo di nuovo sopra quota 210mila. La maggior parte di questi accessi (circa il 64%) sono classificati come codici bianchi e verdi, quindi non urgenti, ma che comunque contribuiscono a sovraccaricare le strutture di emergenza-urgenza.
I motivi di questi accessi impropri possono essere molteplici, dalle cause personali dei pazienti (come dolore o ansia) alla mancanza di integrazione tra ospedali e territorio, passando per comportamenti non omogenei degli operatori sanitari. Questa situazione comporta una dispersione di risorse e un allungamento dei tempi di attesa per i pazienti effettivamente in condizioni critiche.
I dati relativi agli accessi nei giorni feriali e festivi mostrano che la maggior parte dei pazienti che si presentano al pronto soccorso con codici bianchi e verdi sono adulti, soprattutto uomini in età lavorativa. I tempi di attesa sono spesso lunghi, con una media di 164 minuti per i codici bianchi e addirittura 416 minuti per i codici gialli.
Inoltre, un terzo dei ricoveri negli ospedali salernitani sono considerati inappropriati, con conseguenze gravi per i pazienti e per l’efficienza delle strutture sanitarie. È necessario trovare soluzioni per ridurre gli accessi impropri e migliorare la presa in carico dei pazienti, al fine di garantire un servizio più efficace ed efficiente.