Alfredo Erra non merita alcuna attenuante. È stato accusato di aver ucciso Anna Borsa con premeditazione, pianificando l’omicidio fin dall’acquisto della pistola. Il procuratore Marinella Guglielmotti ha descritto senza mezzi termini la personalità dell’imputato come egocentrica, egoista e narcisista, sottolineando che per lui Anna non aveva libertà di scelta, ma era solo un oggetto di sua proprietà.
Erra ha sparato alle due persone che gli creavano disagio, attaccando il suo narcisismo: il mondo di Anna non ruotava più intorno a lui, e questo per lui era inaccettabile. Anche il gesto di puntare la pistola contro se stesso è stato dettato da un comportamento egocentrico e narcisista, poiché non voleva essere messo da parte da Anna.
Il procuratore ha chiesto l’ergastolo per Erra sia per l’omicidio di Anna Borsa che per il tentato omicidio di Alessandro Caccavale, sottolineando la premeditazione e i motivi futili dietro ai crimini. Anna Borsa sarebbe stata molestata per mesi dall’Erra, subendo minacce e violenze, ma purtroppo non ha denunciato per paura di ritorsioni.
Erra ha cercato di scusarsi durante l’udienza, ammettendo il suo disgusto per i suoi atti e il desiderio di trovare perdono, anche se sa che non sarà mai possibile. Ha consegnato una lettera che aveva scritto ad Anna, cercando di esprimere il suo rimorso.
Il processo continuerà con le argomentazioni delle parti civili e la difesa dell’avvocato Spadafora, per poi arrivare alla sentenza. Speriamo che questa storia serva da monito per evitare futuri femminicidi e che giustizia venga fatta per Anna Borsa.