In occasione della commemorazione dei defunti, il maestro Roberto De Simone ha regalato ai lettori de «Il Mattino» un suo testo prosodico dedicato al ricordo di alcuni episodi dell’ultima guerra e del dopoguerra a Napoli in cui spiccano storie di personaggi celebri e meno celebri, dal giovane figlio di Enrico De Leva (autore di «Spingule francesi»), allievo come lui di Tita Parisi, a Sergio Bruni eroe delle Quattro Giornate oltre che «voce ‘e Napule», dalla superiora del convento delle Cappuccinelle di Montesanto che dava ricovero ai giovani ricercati dai nazisti a Salvo D’Acquisto.
Il testo di De Simone è un viaggio attraverso momenti di dolore e coraggio vissuti durante quegli anni difficili. Si parla di sacrifici, di gesti eroici e di ingiustizie subite, ma anche di speranza e di rinascita. Si parla di persone comuni che hanno fatto cose straordinarie, lasciando un segno nella storia della città.
Si parla di Rosario De Leva, giovane pianista fuggito dai nazisti e trucidato a soli sedici anni. Si parla di Sergio Bruni, cantante famoso che ha partecipato alle Quattro Giornate e che ha rischiato la vita per difendere la propria patria. Si parla di Madre Cristina, coraggiosa suora che ha protetto i giovani fuggiaschi nonostante il pericolo che correva.
E infine si parla di Salvo D’Acquisto, carabiniere che ha sacrificato la propria vita per salvare degli innocenti durante una decimazione. Queste storie, raccontate da De Simone con maestria e sensibilità, ci ricordano l’importanza di non dimenticare il passato e di onorare la memoria di coloro che hanno dato tutto per un ideale di giustizia e libertà.