Un giovane è stato ucciso a San Sebastiano al Vesuvio, mentre giocava a calcio in Eccellenza. Un 17enne è stato fermato in relazione all’omicidio. La vittima, Santo Romano, aveva solo 19 anni e era noto per il suo sogno di diventare un calciatore. La tragedia è nata da una lite tra ragazzi per motivi futili, con il ragazzo che ha cercato di difendere un amico e potrebbe aver pagato con la vita per questo gesto. Le indagini sono in corso e la Procura dei Minori si concentrerà anche sulle minacce sui social riguardanti l’uso delle armi.
La comunità di San Sebastiano al Vesuvio è stata scossa da questa tragedia, con la società di calcio locale esprimendo il proprio cordoglio per la perdita di Santo. Le indagini hanno portato a un minorenne come sospettato dell’omicidio e del tentato omicidio di un altro ragazzo rimasto ferito. Il sindaco ha annunciato un tavolo per la sicurezza e l’ordine pubblico, per valutare se la zona necessiti di maggiori controlli da parte delle forze dell’ordine.
La fidanzata di Santo, Simona, ha espresso il desiderio che il suo nome venga ricordato e che la sua morte non resti impunita. Anche lo zio della vittima ha sottolineato che Santo è stato ucciso perché ha cercato di calmare la situazione. L’appello alla fermezza contro i giovani criminali è stato lanciato da diverse personalità politiche, dopo una serie di omicidi di giovani avvenuti in precedenza a Napoli.
La morte di Santo Romano è un’altra tragica testimonianza della violenza che coinvolge i giovani, spingendo la comunità a riflettere su come prevenire simili tragedie in futuro.