Lutto a San Sebastiano al Vesuvio: la comunità si stringe attorno alla famiglia di Santo Romano

La notte tra venerdì e sabato si è consumata una tragedia a San Sebastiano al Vesuvio, con la morte di Santo Romano, un giovane di soli 19 anni. Amici, parenti e compagni di squadra si sono riuniti per ricordare il ragazzo incensurato, tra lacrime e striscioni che chiedevano giustizia.

La squadra di calcio Micri, nella quale Santo giocava come portiere, ha deciso di non giocare in segno di lutto. Anche i genitori di Francesco Pio Maimone, ucciso l’anno precedente, erano presenti per mostrare solidarietà alla famiglia di Santo.

Le indagini sulla morte del giovane continuano, con un 17enne attualmente in stato di fermo che ha ammesso di aver sparato, ma si difende dicendo di aver agito in difesa contro un gruppo di ragazzi. Gli inquirenti cercano ora di identificare tutti i partecipanti alla rissa che ha portato alla morte di Santo.

La comunità di San Sebastiano al Vesuvio si è riunita per una veglia di preghiera, mentre il prefetto ha convocato un comitato per l’ordine pubblico e la sicurezza. Si discute anche della violenza giovanile e della cultura della camorra che sembra influenzare i giovani del territorio.

È un momento di dolore e riflessione per la città, che cerca di fare i conti con una realtà fatta di violenza e tragedie evitabili. La speranza è che episodi come questo possano portare a una maggiore consapevolezza e a un impegno concreto per prevenire simili tragedie in futuro.

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