Avellino – Dopo il deposito delle motivazioni della doppia sentenza dei giudici della Sesta Sezione Penale della Cassazione che ha portato alla scarcerazione dell’ex sindaco Gianluca Festa nell’inchiesta Dolce Vita, l’attenzione si è un po’ affievolita, in attesa di conoscere le decisioni della Procura. È probabile che la Procura stia per firmare gli avvisi di conclusione delle indagini preliminari, atto che potrebbe portare a una richiesta di rinvio a giudizio. Nei prossimi giorni, però, ci saranno due nuove “prove” per l’inchiesta coordinata dal Procuratore Domenico Airoma e dal pm Fabio Massimo Del Mauro, condotta dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Avellino e dai militari dell’Aliquota di Pg della Guardia di Finanza presso la Procura. La prima prova riguarderà il ricorso presentato dalla Procura di Avellino contro il rigetto del Tribunale del Riesame riguardante le misure reali di Avellino, che sarà esaminato nuovamente dalla Sesta Sezione Penale della Corte di Cassazione. La seconda prova riguarderà una delle misure interdittive applicate il 10 luglio nell’ordinanza bis all’ex sindaco e ad alcuni imprenditori per presunti fatti corruttivi, che sarà esaminata il prossimo 25 novembre davanti al Tribunale del Riesame di Napoli. Si tratta di un “appello” presentato dalla difesa di uno degli imprenditori colpiti dalla misura interdittiva. Per gli imprenditori, rimane ancora in vigore il divieto di contrarre con la pubblica amministrazione applicato dal Gip del Tribunale di Avellino.

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