Dopo l’omicidio di Angelo Vassallo, il sindaco di Pollica, emergeranno nuovi dettagli che svelano un retroscena inquietante. Romolo Ridosso, uno dei quattro arrestati per il delitto, avrebbe pronunciato una frase sconcertante davanti alla sua abitazione di Lettere: “Pure il pescatore lo abbiamo messo a posto”. Questo episodio risale a settembre 2010, poco dopo l’assassinio di Vassallo.

Secondo quanto riferito dalla convivente di Ridosso, il quale inizialmente aveva negato l’incontro con il carabiniere Lazzaro Cioffi, si sarebbe tenuto un colloquio in cui erano presenti anche Giuseppe Cipriano, entrambi arrestati successivamente. Durante questa visita, Cioffi avrebbe attirato l’attenzione di Ridosso lampeggiando con i fari del suo suv nero.

La testimone, affacciandosi alla finestra della cucina, riconobbe Cioffi e la sua vettura ma non il suo compagno, descritto come una persona “più bassa e tarchiata”. Dopo quell’incontro, l’atteggiamento di Ridosso cambiò radicalmente, tornando sereno e ricominciando una vita regolare.

Successivamente, Ridosso rivelò che l’accompagnatore di Cioffi era Giuseppe Cipriano e che entrambi erano andati a Lettere per intimargli di non frequentare più Scafati e di non rivelare alcun dettaglio sull’omicidio di Vassallo, minacciandolo di rovinarlo in caso contrario.

Questi nuovi dettagli gettano luce su un caso già di per sé intricato e mettono in evidenza la complessità delle relazioni e delle dinamiche criminali che si celano dietro certi delitti. La verità, a volte, emerge solo a fatica, ma è importante che la giustizia faccia il suo corso per garantire che simili eventi non si ripetano.

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