L’omicidio di Silvia Nowak continua a tenere in ansia la comunità di Ogliastro Marina e di Castellabate. Dopo tre settimane dalla scoperta del corpo semi-carbonizzato della donna tedesca, la Procura di Vallo della Lucania sta cercando di fare luce sulla vicenda. Le analisi del materiale repertato nella villetta e nel giardino di via Arena sono in corso presso i laboratori dei carabinieri del Ris di Roma. Si spera che la ricostruzione del dna della vittima possa aiutare a identificare il responsabile di questo terribile crimine.

L’avvocato del compagno di Silvia, principale sospettato dell’omicidio, ha dichiarato di non aver ricevuto alcuna novità significativa dalle indagini finora condotte. La Procura sta seguendo due piste, quella del femminicidio e quella dell’omicidio, senza escludere nessuna ipotesi. Intanto, la consegna della copia forense del cellulare della vittima è stata posticipata per ulteriori approfondimenti.

La salma di Silvia non è ancora stata rilasciata alle autorità per consentire il funerale in Germania, sua terra natale. Il Consolato tedesco sta seguendo da vicino il caso e si è occupato del trasferimento del compagno della vittima in un’altra località. Nonostante i sospetti su di lui, l’uomo nega ogni coinvolgimento nell’omicidio e continua a proclamare la sua innocenza.

La Procura vallese sta cercando di risolvere tutti gli aspetti legati al delitto, tra cui il motivo dell’incontro nella pineta e la scomparsa di oggetti personali di Silvia. Non è stata ancora trovata l’arma del delitto e si ipotizza che la donna sia stata portata e abbandonata nel luogo del ritrovamento successivamente all’omicidio. Si presume che abbia cercato di fuggire prima di essere uccisa, forse con un’ascia o un martello.

La comunità locale è in attesa di risposte e spera che la verità venga presto alla luce per fare giustizia a Silvia Nowak.

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