Il caso dell’omicidio del sindaco di Pollica, Angelo Vassallo, avvenuto nel 2010, continua a tenere banco con nuove rivelazioni emerse dall’inchiesta condotta dal Ros di Roma e dalla Procura di Salerno. Secondo quanto emerso dagli atti dell’inchiesta, Fabio Cagnazzo avrebbe fatto inserire sostanze stupefacenti nelle valigie dei collaboratori di giustizia ospitati ad Acciaroli. Questa nuova scoperta ha portato all’arresto di quattro persone, tra cui il colonnello dei carabinieri Cagnazzo, con l’accusa di omicidio volontario in concorso, aggravato dal metodo mafioso, per coprire il traffico di droga scoperto da Vassallo.

Il gip ha sottolineato che non si può ritenere che il reato contestato ai quattro arrestati sia stato commesso per agevolare la cosca Cesarano. Inoltre, è emerso che l’agente immobiliare Pierluca Cillo ha parlato dell’uso strumentale dei pentiti per coprire il traffico di droga scoperto da Vassallo. Secondo le testimonianze, Cillo avrebbe appreso dell’esistenza di un deposito di droga gestito da Cagnazzo e che i collaboratori di giustizia ospitati ad Acciaroli venivano utilizzati per trasportare la droga.

Il gip ha anche evidenziato che Cagnazzo era a conoscenza del piano per uccidere Vassallo e che si era attivato per depistare le indagini successive all’omicidio. Tuttavia, al momento, non sono ancora stati individuati gli esecutori materiali del delitto e la ricostruzione degli eventi rimane incompleta a causa del clima di omertà e reticenza che circonda il caso.

In conclusione, il caso dell’omicidio di Angelo Vassallo continua a sollevare interrogativi e a mettere in luce una rete di interessi legati al traffico di droga e alla criminalità organizzata. La giustizia dovrà fare luce su questa vicenda per portare alla luce la verità e far emergere la responsabilità di tutti coloro coinvolti.

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