NAPOLI. La camorra è tornata al centro dell’attenzione con appalti milionari e agguati che hanno scosso la città. Dopo la retata di febbraio scorso, i membri della malavita frattese sono ora di fronte al giudice per il processo preliminare. Ieri mattina si è svolta l’udienza davanti al tribunale di Napoli, dove 16 imputati hanno chiesto il rito abbreviato per ottenere sconti sulla pena in caso di condanna.
Pasquale Landolfo, Carmela Landolfo, Gennaro Ercolanese, Massimo Landolfo, Pasquale Lucaioli, Carmela Cimmino, Pasquale Battista, Ciro Ciccarelli, Giovanni Ciccarelli, Valentino Zanfardino, Bernardino Crispino, Luigi Amendola, Salvatore Attanasio, Mario Pellino, Simeone Pellino e Michele Leodato sono i nomi coinvolti in questo processo-sprint. Il prossimo appuntamento in aula è fissato per il 29 gennaio, quando il pubblico ministero presenterà le richieste di condanna. Successivamente sarà il turno della difesa, composta da rinomati avvocati penalisti.
L’inchiesta della Dda ha rivelato la presenza della camorra in appalti milionari, faide interne alla malavita e intimidazioni nei confronti di autorità e figure religiose. Tra le accuse vi sono associazione di tipo mafioso, traffico di droga, estorsioni e detenzione di armi. In particolare, il clan Pezzella è stato al centro dell’attenzione, con il boss “pan ‘e ran” temuto per le sue intercettazioni.
La faida tra la famiglia di Giuseppe Monfregolo e il gruppo criminale di Pasquale Cristiano ha portato a episodi di violenza, culminati nell’omicidio di Salvatore Petrillo e nell’estorsione su un appalto milionario. Grazie alle testimonianze dei collaboratori di giustizia, l’inchiesta ha potuto fare luce su questi loschi affari che coinvolgono la camorra frattese.
La lotta alla criminalità organizzata continua, con la giustizia che cerca di mettere fine a queste attività illegali che minano la sicurezza e la legalità del territorio. Resta da vedere quale sarà l’esito di questo processo e se la camorra riuscirà ancora una volta a sfuggire alla giustizia.
