Le scarpe griffate, un simbolo di status per molti giovani a Napoli, possono essere motivo di violenza estrema. È quanto è accaduto a Santo Romano, ucciso la scorsa settimana a San Sebastiano al Vesuvio per aver calpestato le scarpe di un amico. La triste verità emerge dalle confessioni del 17enne Luigi D.M., che ha dichiarato di aver sparato per difendersi da un presunto attacco. Tuttavia, le indagini dimostrano una premeditazione e una freddezza che non conciliano con l’incapacità di intendere e volere del ragazzo. Il gip ha disposto la detenzione del minorenne, sottolineando la pericolosità e l’influenza di ambienti criminali. È un episodio che mette in luce la fragilità delle famiglie nel contenere le devianze dei propri figli. Una tragedia che sconvolge e che evidenzia la necessità di una maggiore prevenzione e controllo sulle armi da fuoco, per evitare che episodi del genere si ripetano.