Il giovane Arcangelo Correra è morto a Napoli, e Renato Caiafa ha ammesso di essere coinvolto nell’accaduto. Secondo quanto dichiarato durante l’interrogatorio, Caiafa ha trovato l’arma sotto una macchina parcheggiata e, maneggiandola, è partito un colpo che ha causato la morte di Correra. Caiafa, difeso dalla penalista Annalisa Recano, si è recato spontaneamente in Questura per spiegare la dinamica dell’accaduto e ha ammesso di essere in possesso dell’arma illegale, per cui è stato arrestato. È stato denunciato per omicidio colposo e il carcere è stato disposto per lui. Gli accertamenti della Polizia di Stato sono ancora in corso per fare piena luce sull’accaduto.