La gestione del Comune di Pagani dal 2017 al 2022 è stata fortemente criticata dal Gip, che la definisce indifferente ai principi del buon andamento della Pubblica Amministrazione e completamente legata agli interessi della società di Alfonso Marrazzo. Secondo l’accusa, Marrazzo avrebbe tentato di condizionare il voto per garantirsi la gestione di importanti servizi, coinvolgendo anche il settore “Servizio Cimiteriale” gestito da Bonaventura Tramontano.

Le indagini della Dda hanno portato alla luce un presunto accordo tra Marrazzo e Tramontano, con la Pedema, società di cui Marrazzo è legale rappresentante, che assume il figlio e la nuora di Tramontano in cambio della gestione di alcuni servizi cimiteriali. Questo accordo è stato giudicato illegittimo dalla procura, poiché Tramontano si trovava in una situazione di conflitto di interessi che avrebbe dovuto imporgli l’obbligo di astensione.

Inoltre, dietro la Pedema si sospetta ci sia il clan Fezza-De Vivo, come dimostrato dal coinvolgimento di un dipendente della cooperativa finito ai domiciliari per favoreggiamento. Marrazzo stesso ha confermato l’influenza del sodalizio mafioso, sottolineando la collaborazione con Peppe e Andrea De Vivo.

Questa vicenda mette in luce il malaffare che sembra aver caratterizzato la gestione del Comune di Pagani in un periodo critico come quello della pandemia, con servizi offerti di scarsa qualità a causa di presunti favoritismi e abusi di potere. È importante che le istituzioni competenti agiscano con fermezza per garantire la legalità e la trasparenza nella gestione della cosa pubblica.

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