Un tragico incidente ha portato alla morte di Arcangelo Carrera, ucciso accidentalmente dal colpo di pistola partito dall’arma che maneggiava il suo cugino. Questo non è stato un “gioco” finito male, ma una tragedia che ha sconvolto la vita di un giovane di soli 18 anni. La sua morte si aggiunge alla lista nera dei ragazzi di Napoli che sono cresciuti troppo in fretta e in modo sbagliato, diventando vittime dei propri ideali distorti. In soli 17 giorni, tre ragazzi sono stati uccisi con armi da fuoco nella città, e questo ci spinge a riflettere su come fermare la violenza che insanguina la città e la provincia.

La polizia è riuscita a risolvere il caso in sole sei ore, scartando le ipotesi di faida tra clan o rivalità tra bande giovanili. Il presunto assassino è stato identificato come Renato Caiafa, cugino della vittima. Dopo un interrogatorio drammatico, Renato ha ammesso di aver impugnato l’arma senza voler fare del male, ma il colpo è partito accidentalmente, colpendo mortalmente Arcangelo. Non si contesta ancora l’accusa di omicidio colposo, ma potrebbe essere formulata presto in base alle testimonianze raccolte.

La serata tra i giovani si è trasformata in tragedia quando il colpo è partito, ferendo gravemente Arcangelo. Renato, preso dal panico, ha cercato di portare il cugino in ospedale, ma purtroppo non c’è stato nulla da fare. Dopo essersi costituito alla polizia, Renato è stato arrestato e accusato di possesso di arma clandestina e ricettazione.

Questa vicenda drammatica mette in luce il problema delle armi illegali che circolano a Napoli, e le autorità sono impegnate in indagini e azioni per contrastare questo fenomeno. La speranza è che le notti di Napoli possano tornare ad essere tranquille e senza violenza.

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