Dopo sette gradi di giudizio, i due imputati accusati del tentato omicidio di un pastore sono stati finalmente assolti. Tuttavia, la Cassazione non ha concesso il risarcimento per ingiusta detenzione ad almeno uno dei due ex imputati. Il caso riguarda il tentato omicidio di D.L.S, pastore di Padula, avvenuto nel febbraio del 2011, quando fu colpito con un bastone a causa dell’ingresso abusivo delle sue pecore in un fondo.

I due imputati, Francesco Lovisi e suo figlio Tony, furono arrestati nel 2012 e condannati in primo grado a 8 anni di reclusione, pena poi ridotta a 7 anni e otto mesi in appello. Dopo vari gradi di giudizio, la Cassazione annullò la sentenza e il caso fu rinviato alla Corte d’Appello di Salerno, che confermò la condanna a 5 anni e 4 mesi di reclusione.

Solo dopo un nuovo ricorso alla Cassazione, il caso fu nuovamente esaminato e entrambi gli imputati furono assolti per non aver commesso il fatto. La vicenda si è conclusa nel 2019, dopo che i due ex imputati erano stati detenuti rispettivamente per quattro anni il padre e tre anni e sei mesi il figlio. Nonostante l’assoluzione, almeno uno dei due non ha ottenuto il risarcimento per l’ingiusta detenzione.

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