Nel 2017, i sindaci e i dirigenti pubblici della Costiera Amalfitana sono stati rinviati a giudizio per lo sversamento di liquami in mare, in seguito al sequestro dell’impianto di depurazione delle acque avvenuto nel 2016. Dopo otto lunghi anni di processo, il Tribunale di Salerno ha dichiarato la prescrizione dei reati per il presidente dell’Ausino, Mariano Agrusta, l’ex presidente Matilde Milite e altri dirigenti e tecnici coinvolti. Alcuni imputati sono stati addirittura assolti perché il fatto non sussiste.
La Procura ha indagato sul cattivo funzionamento dei depuratori e sullo sversamento di rifiuti direttamente in mare, mettendo a rischio la salute pubblica. La sentenza segue altre assoluzioni nel filone che coinvolge anche amministratori, dirigenti e tecnici Ausino per i Comuni di Praiano, Maiori e Positano. La decisione è stata presa dalla seconda sezione penale del Tribunale di Salerno, composta da Lucia Casale, Tiziana Santoriello e Anna Cesarno. Il termine per il deposito dei motivi della decisione è di novanta giorni.
I dirigenti pubblici e i sindaci coinvolti erano accusati di aver permesso il malfunzionamento degli impianti di depurazione, causando lo sversamento dei liquami in mare. La pubblica udienza del 11 novembre ha portato alla conclusione del processo con alcune assoluzioni e la prescrizione dei reati per alcuni imputati. La questione riguarda un tema delicato come la tutela dell’ambiente e la salvaguardia della salute pubblica, che deve essere sempre presa seriamente in considerazione.