Il gip di Napoli ha deciso di applicare la custodia cautelare in carcere nei confronti di Renato Caiafa, 19 anni, per i reati di porto d’armi e spari che hanno causato la morte dell’18enne Arcangelo Correa a Napoli lo scorso sabato. Nonostante il giudice non abbia convalidato il fermo per il pericolo di fuga, in quanto il giovane si è presentato spontaneamente ai pm, ha emesso un’ordinanza per i gravi reati contestati. Per l’omicidio colposo del ragazzo, Caiafa resta invece indagato a piede libero.
La decisione del gip ha suscitato molte reazioni e polemiche, con molti che si chiedono se la custodia cautelare in carcere sia davvero necessaria in questo caso. Alcuni difendono la scelta del giudice, sottolineando la gravità dei reati contestati e il pericolo che il giovane possa commettere altri atti violenti. Altri, invece, criticano la decisione, sostenendo che Caiafa non rappresenti un pericolo per la società e che la sua incolumità potrebbe essere garantita con misure meno drastiche.
La vicenda ha scosso la città di Napoli e ha riaperto il dibattito sull’uso delle armi e sulla violenza giovanile. È importante che la giustizia faccia il suo corso e che si faccia luce su quanto accaduto, per garantire giustizia alla vittima e per prevenire che episodi simili si ripetano in futuro. Speriamo che la verità venga presto a galla e che si possa fare giustizia per Arcangelo Correa.