Nel pomeriggio di venerdì, ho deciso di recarmi presso il comando della polizia locale per verificare di persona il funzionamento della videosorveglianza in città, dopo le dichiarazioni del sindaco riguardo alla mia interrogazione consiliare. Durante la visita, ho potuto constatare che molte telecamere non erano funzionanti, nonostante le informazioni errate fornite dal sindaco in consiglio comunale. In particolare, ho scoperto che ben 15 telecamere su 80 installate sul territorio comunale non erano operative, tra cui quella situata al Plaza, luogo spesso teatro di problemi di ordine pubblico e microcriminalità.

Inoltre, ho notato che ben 20 telecamere erano installate nel cimitero di Scafati, un numero che ritengo eccessivo per un controllo efficace del territorio. Molte zone della città, soprattutto le periferie, non erano coperte da impianti di videosorveglianza, mentre altre telecamere riprendevano solo le strade e non i luoghi dove si verificano eventi criminali o la presenza di baby gang.

Infine, il sindaco ha respinto la mia proposta di controllo civico del vicinato, nonostante il voto unanime del consiglio comunale a favore. Secondo lui, la proposta è stata già testata da alcune persone che non l’hanno trovata efficace. È sorprendente vedere come il sindaco possa ignorare la volontà del consiglio comunale e sostenere che città come Milano, Bologna e Venezia siano più sicure di Scafati, permettendo ai cittadini di dormire sonni tranquilli. Questo atteggiamento non fa che confermare la mancanza di attenzione e di azioni concrete per garantire la sicurezza dei cittadini di Scafati.

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