Torre del Greco è stata scossa da un caso di usura che ha coinvolto un imprenditore nel settore dei fiori. La vittima è stata costretta a restituire somme di denaro con tassi d’interesse del 30% annuo, e una coppia di coniugi è stata sottoposta a un sequestro preventivo di circa 90mila euro. Le indagini condotte dalla Guardia di Finanza e dal commissariato di polizia hanno portato all’accusa di usura e estorsione nei confronti dei due indagati di Napoli.
Secondo quanto emerso dalle indagini, la coppia avrebbe praticato l’usura abitualmente minacciando la vittima, titolare di una società di fiori e piante, affinché restituisse le somme prestate a tassi d’interesse sproporzionati. Tra il 2015 e il 2016, i coniugi avrebbero concesso decine di prestiti per un totale di circa 90.000 euro, con tassi d’interesse del 30% annuo. Per ottenere il rimborso, avrebbero minacciato la vittima con intimidazioni e persino minacce di morte.
Le forze dell’ordine hanno quindi proceduto al sequestro di un immobile e di disponibilità finanziarie appartenenti ai coniugi indagati. Questo caso mette in luce la gravità del fenomeno dell’usura e la necessità di contrastarlo con fermezza e determinazione da parte delle autorità competenti.