Una tragedia ha scosso la città di Caserta: una donna è morta dopo due rifiuti da parte dell’ambulanza. Le Asl e l’ospedale sono state condannate per negligenza. Si tratta di una storia di sofferenza e abbandono che si è conclusa con una sentenza che impone alle strutture sanitarie di risarcire con oltre 200.000 euro i familiari di una donna di Casapulla, deceduta nel gennaio 2015 dopo aver ricevuto due volte il rifiuto di essere trasportata in ospedale.
Nonostante le gravi condizioni della paziente, i sanitari del 118 si limitarono a prescrivere una terapia domiciliare. La decisione di portare autonomamente la donna in ospedale arrivò troppo tardi. Il caso, che risale al gennaio 2015, ha visto una lunga battaglia legale da parte dei familiari della vittima.
Nel 2019 è stato compiuto il primo atto legato a tali procedure, ovvero un accertamento tecnico per fare chiarezza sulla causa del decesso. In questi giorni, al termine del processo, il giudice civile ha condannato le strutture sanitarie al risarcimento di oltre 200.000 euro a favore degli eredi della donna, per il danno subito. Una sentenza che mette in luce il grave errore commesso e che cerca di portare giustizia alla famiglia colpita da questa tragedia.