Nuove rivelazioni sull’omicidio del sindaco Angelo Vassallo

Sono emersi nuovi dettagli nell’inchiesta sull’omicidio di Angelo Vassallo, il sindaco di Pollica ucciso nel 2010. Romolo Ridosso, collaboratore di giustizia e uno dei quattro arrestati dalla Dda di Salerno, ha rilasciato dichiarazioni che gettano una nuova luce sui motivi del delitto. Secondo quanto emerso da un verbale depositato agli atti del Riesame, Vassallo sarebbe stato ucciso per motivi che vanno oltre il presunto traffico di droga nel porto di Acciaroli.

Ridosso ha indicato come cause principali del delitto un furto nella proprietà di Vassallo attribuito a un collaboratore di Giuseppe Cipriano e il mancato affidamento di lavori pubblici a un cugino dello stesso Cipriano. Il collaboratore ha dichiarato che Vassallo “era entrato troppo nei nostri fatti” e che il suo omicidio sarebbe stato pianificato per eliminarlo come ostacolo.

Le accuse di Ridosso descrivono un contesto di tensioni personali e interessi economici. Il collaboratore ha rivelato di aver partecipato con Cipriano a un sopralluogo ad Acciaroli due giorni prima dell’agguato per verificare l’assenza di telecamere. Ha anche riferito di essere stato minacciato da Cipriano e dal brigadiere Lazzaro Cioffi affinché non rivelasse la propria presenza sul luogo.

Il verbale contiene anche dettagli sulle intimidazioni subite da Ridosso dopo il delitto, che ha confessato di temere ancora per l’incolumità dei suoi cari. L’omicidio di Vassallo, inizialmente legato al suo impegno contro il traffico di droga, sembra ora intrecciarsi con una rete di interessi economici e rivalità personali.

Gli inquirenti continuano a esaminare le dichiarazioni di Ridosso e a confrontarle con le risultanze investigative. La prossima udienza del Riesame potrebbe fornire ulteriori elementi su una vicenda che da anni attende giustizia.

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