La Corte di appello di Salerno ha emesso una condanna bis per Bruno Di Cunzolo, accusato di diffamare l’imprenditore Gerardo Motta. Quest’ultimo, già consigliere comunale a Battipaglia e presidente della commissione del Puc, è stato oggetto di gravi accuse durante una conferenza stampa nel 2017. Di Cunzolo ha parlato di un presunto “sistema Motta”, sostenendo che l’imprenditore presentasse denunce contro altri imprenditori per danneggiarli e costringerli a trovare una soluzione transattiva con lui.

Tuttavia, tali affermazioni non hanno trovato riscontro nei fatti, poiché Motta ha denunciato ripetutamente il cosiddetto “sacco battipagliese”, portando all’apertura di indagini che hanno portato alla demolizione di opere abusive. Durante la stessa conferenza stampa, Di Cunzolo ha anche insinuato che Motta vantasse amicizie importanti con magistrati e forze dell’ordine, utilizzando la sua posizione pubblica per fini personali e privati.

Queste accuse hanno danneggiato gravemente la reputazione di Motta, che si è costituito parte civile in entrambi i gradi di giudizio. Di Cunzolo è stato quindi condannato dalla corte di appello al pagamento di una multa per diffamazione, confermando la decisione presa in primo grado. Questo caso dimostra l’importanza di evitare di diffamare e danneggiare ingiustamente la reputazione altrui, soprattutto quando si tratta di persone pubbliche e impegnate nella vita politica e imprenditoriale.

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