I fanghi di depurazione industriale scaricati dai camion dell’ecomafia si trovano a pochi metri dalle case di Acerra, in una discarica lunga due chilometri. Questo enorme deposito di sostanze velenose si trova su un terreno gestito dal Consorzio di Bonifica del Basso Volturno, l’ente regionale responsabile del progetto di realizzazione di un corridoio ecologico nell’ambito del PNRR “Dalla Terra dei Fuochi a Giardino d’Europa”. La discarica si estende lungo il perimetro occidentale della città, in località Tappia, dove si trova anche un impianto di trattamento dei rifiuti sequestrato ai fratelli Pellini, imprenditori dello smaltimento condannati per disastro ambientale.

Il sindaco di Acerra, Tito D’Errico, ha emesso un’ordinanza per la messa in sicurezza della discarica entro pochi giorni e per la rimozione dei rifiuti entro il 2 gennaio 2025, in seguito alla richiesta dei carabinieri del Noe di Napoli. Il Consorzio di Bonifica ha dichiarato di non essere responsabile dell’accaduto, ma il Comune ha replicato sottolineando che avrebbe potuto evitare l’accumulo di rifiuti pericolosi con una maggiore manutenzione e vigilanza.

Secondo l’ambientalista Alessandro Cannavacciuolo, i rifiuti sono stati scaricati tra il 2002 e il 2005 e nessuno ha fatto nulla per contrastarli. Nonostante le segnalazioni fatte nel 2016, è stato solo grazie alle analisi dell’Arpac che la verità è emersa. La situazione è molto controversa e preoccupante, e ora è necessario agire rapidamente per risolvere questo grave problema ambientale.

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