Tre persone sono state condannate per aver introdotto droga e telefoni cellulari all’interno di un carcere. A. A. di Eboli è stato condannato a dieci anni di reclusione, con l’interdizione legale e perpetua dai pubblici uffici. Dopo aver scontato la pena, sarà sottoposto alla libertà vigilata per 36 mesi. Anche G. P., una ebolitana di 34 anni, è stata condannata a 6 anni e otto mesi di reclusione, con l’interdizione legale e perpetua dai pubblici uffici. Il terzo imputato, A. B. di Angri, 35enne, ha scelto il rito abbreviato ed è stato condannato a tre anni e quattro mesi di reclusione, oltre al pagamento di una multa di 10mila euro. Gli avvocati difensori erano Gerardo Lamanna e Nicola Naponiello. Queste condanne dimostrano la gravità di introdurre illegalmente sostanze stupefacenti e oggetti proibiti all’interno di un carcere, mettendo a rischio la sicurezza e l’ordine pubblico. Speriamo che tali sentenze servano da deterrente per chiunque cerchi di commettere simili reati in futuro.