Le indagini sull’omicidio colposo della turista Chiara Jaconis continuano a tenere sotto accusa due coniugi dei Quartieri Spagnoli di Napoli. Dopo tre mesi dall’evento, i pm stanno verificando tutte le possibili soluzioni legate alla balistica e alla cinetica per dare consistenza all’accusa. La morte di Chiara è avvenuta a causa del crollo di una statuina mentre percorreva vico Sant’Anna di Palazzo ai Quartieri Spagnoli.

Durante le indagini è emerso che si trattava di una statuina di figura antropomorfa, probabilmente rappresentante una divinità stilizzata con segni tribali. Nessuno ha riconosciuto l’oggetto, che è stato ritrovato nell’edificio accanto al luogo dell’incidente.

Il caso ha destato molta solidarietà, ma nessuno si è fatto avanti con informazioni utili alle indagini. I due coniugi sotto inchiesta negano di aver mai posseduto l’oggetto. Si ipotizza che la statuina sia stata lasciata cadere da un bambino, coinvolgendo così i genitori.

L’inchiesta si concentra su una delle case ai piani alti dell’edificio coinvolto, ipotizzando che la statuina sia rimbalzata su un balcone sottostante prima di colpire Chiara. Resta comunque il mistero dei reperti trovati disseminati nella strada dell’incidente, segno di una contaminazione della scena abbastanza evidente.

I genitori di Chiara sono venuti a Napoli per l’intitolazione di un murale in suo onore, dichiarando che lei è come una figlia per loro. Ora spetta alla Procura di Napoli fare luce su questa tragica vicenda.

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