Chiusa l’indagine preliminare sugli appalti del verde pubblico a Caserta e San Nicola la Strada, sono emersi i nomi dei 22 indagati coinvolti. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, ci sarebbe stato un cartello di imprese che si sarebbe aggiudicato gare per la manutenzione del verde pubblico nei due comuni. Le ditte coinvolte partecipavano alle gare grazie all’invito dei funzionari pubblici collusi, presentando offerte meno vantaggiose per favorire la ditta prescelta. Gli imprenditori si sarebbero aggiudicati appalti per circa mezzo milione di euro tra il 2019 e il 2020.
In cambio di favori, dirigenti e funzionari avrebbero ottenuto varie utilità. Ad esempio, l’ex assessore Mastroianni avrebbe ricevuto favori elettorali. Inoltre, una ditta che aveva vinto un appalto a Caserta avrebbe dovuto ‘bonificare’ l’ufficio di un dirigente. Attualmente, il collegio difensivo è composto da numerosi avvocati che si stanno occupando del caso.
Questa vicenda mette in luce un sistema di corruzione che coinvolgeva sia imprenditori che funzionari pubblici, mettendo a rischio la trasparenza e la legalità degli appalti pubblici. Speriamo che giustizia venga fatta e che episodi del genere non si ripetano in futuro.