Un giovane di 16 anni è stato ucciso dal suo migliore amico su ordine del clan, e altre due persone sono state messe in manette per aver dato fuoco al cadavere per evitare il riconoscimento. La Polizia di Stato ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip del Tribunale di Napoli, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia. I due pregiudicati sono accusati di distruzione di cadavere, aggravato dal metodo mafioso. L’omicidio di Gennaro Ramondino è avvenuto nel quartiere di Pianura il 1° settembre, quando è stato ucciso a colpi di pistola in un sottoscala utilizzato come piazza di spaccio. La Squadra Mobile di Napoli aveva già arrestato il presunto autore materiale dell’omicidio e un altro uomo indiziato di favoreggiamento personale e distruzione di cadavere aggravati dal metodo mafioso. Gli altri due indagati, presenti sul luogo dell’omicidio, avrebbero rimosso il cadavere, lo trasportato in una zona isolata di campagna e dato fuoco affinché la vittima non potesse essere identificata.

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