NAPOLI. Domenico Di Napoli, grazie alla sua collaborazione con la giustizia, ha permesso agli investigatori di fare una scoperta sorprendente: il ritrovamento e il sequestro di due pistole utilizzate nell’omicidio di Gennaro Ramondino. Una delle armi è stata impiegata dal sedicenne P. per commettere il delitto, mentre l’altra, secondo le dichiarazioni del pentito, era a disposizione del minorenne e di “Genny”. La relazione tra i due giovani, che erano amici fin dall’infanzia, rende ancora più misterioso il motivo che ha spinto l’assassino a armarsi e sparare in modo così violento. Sebbene si ipotizzi che il 20enne di Fuorigrotta volesse iniziare a vendere droga per conto proprio, alcuni dubbi rimangono.
Le rivelazioni di Domenico Di Napoli hanno portato alla luce tutti i dettagli del delitto, compreso il trasporto del cadavere e l’incendio delle due auto utilizzate per gli spostamenti: una Panda e una Toyota, quest’ultima presa in prestito da un conoscente ignaro. Inoltre, il pentito ha confermato di possedere un’altra pistola, modello 7,65, nascosta in un seminterrato vicino alla sua abitazione. Quest’arma era a disposizione di Ramondino e P., e era stata lasciata da Massimiliano Santagata.
Dopo l’omicidio, tutti i coinvolti hanno abbandonato Pianura. Di Napoli ha raccontato di essersi recato a Vietri sul Mare con la famiglia per due giorni, mentre gli altri si sono dispersi. Le indagini sul caso sono state condotte dalla sezione “Criminalità organizzata” della squadra mobile della questura, che ha fatto luce sulla vicenda grazie alle testimonianze e alle indagini svolte in due mesi.
In particolare, il proprietario della Toyota utilizzata per cancellare le prove del delitto ha riferito di aver notato odore di benzina all’interno dell’auto, dopo averla prestata a Di Napoli. Quest’ultimo, in seguito alla sua richiesta di restituzione dell’auto, aveva dato spiegazioni vaghe sull’accaduto. L’uomo ha raccontato di aver sentito voci su una sparatoria e di aver chiesto a Di Napoli di non coinvolgerlo. Quest’ultimo, a sua volta, gli ha chiesto di fare denuncia di furto dell’auto.
Le indagini continuano per fare luce su questo clamoroso delitto, che ha scosso la comunità di Napoli.