Una banda di pirati informatici è stata smascherata a Napoli, dove è stata scoperta una centrale per lo streaming illegale di contenuti televisivi. Grazie all’operazione condotta dal Nucleo di polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza partenopeo in collaborazione con il Nucleo Speciale Tutela Privacy e Frodi Tecnologiche di Roma, è emerso che il promotore dell’associazione a delinquere aveva messo in piedi un sistema per trasmettere illegalmente palinsesti, serie televisive e altri contenuti d’intrattenimento tramite web e social network.

Le indagini, coordinate dal sostituto procuratore Silvio Pavia e dal procuratore aggiunto Alessandro Milita, hanno portato alla luce un’attività criminale che includeva anche la commercializzazione a pagamento di video e foto pedopornografici tramite una chat. In soli 4 anni, il responsabile dell’organizzazione è riuscito a guadagnare oltre 850mila euro facendo pagare agli utenti 10 euro al mese.

Grazie all’operazione, sono state individuate migliaia di utenti che verranno sanzionati, con tre persone già sottoposte a misure cautelari. Sono stati sequestrati anche contenuti pedopornografici e moderni apparati informatici utilizzati per la generazione di valute virtuali. Complessivamente sono stati identificati 46 siti web coinvolti nell’attività illegale, di cui 27 sono stati bloccati.

La scoperta di questa centrale per lo streaming illegale rappresenta un importante successo per le autorità competenti nella lotta alla pirateria informatica e alla diffusione di contenuti illegali online.

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