Un tragico incidente stradale ha portato alla condanna di un guidatore che non ha fatto allacciare la cintura di sicurezza alla vittima. La Corte di Cassazione ha confermato la condanna a 1 anno e due mesi di reclusione e due anni di sospensione della patente per un operaio di 51 anni di Napoli. L’uomo, al ritorno dal lavoro, guidava un furgone che ha provocato la morte di un collega e il ferimento di altri 4 passeggeri. Oltre al fatto di essere stanco dopo un turno notturno, al guidatore è stato contestato di non aver fatto allacciare le cinture di sicurezza ai passeggeri.

L’incidente è avvenuto sull’A1 a Scandicci (Firenze) e ha causato la morte di Michele Crisci, 54 anni di Maddaloni (Caserta), che è stato sbalzato fuori dall’abitacolo e è deceduto sul colpo. La Cassazione ha condannato l’uomo per omicidio stradale, sottolineando che il conducente è tenuto ad esigere che i passeggeri indossino la cintura di sicurezza e, in caso di rifiuto, deve rifiutare il trasporto o non partire.

Questo tragico episodio ci ricorda l’importanza di rispettare le norme di sicurezza stradale e di fare sempre attenzione alla propria e alla sicurezza degli altri passeggeri. Speriamo che casi come questo possano servire da monito per evitare tragedie simili in futuro.

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