Un’operazione giudiziaria ha svelato un intricato sistema di truffe legate a certificati medici falsi, pronti soccorso compiacenti e richieste di risarcimento gonfiate. L’inchiesta condotta dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere ha portato a misure cautelari domiciliari per 22 persone, tra cui organizzatori, avvocati, medici e infermieri. Si parla di un maxi processo che coinvolge 527 indagati e che riguarda fatti risalenti a circa 6 anni fa.

L’organizzazione criminale, guidata da Guglielmo e Gianluca Di Sarno, operava in modo strutturato e coinvolgeva anche centri diagnostici fantasma che producono esami strumentali inesistenti. I certificati fasulli e le lesioni riportate dalle presunte vittime servivano a rafforzare le richieste di risarcimento curate dai legali coinvolti nel sistema.

Le indagini hanno portato alla luce un sistema ben orchestrato, con centri medici e diagnostici privi delle necessarie autorizzazioni e gestiti da prestanome. Medici e infermieri coinvolti, alcuni dei quali non lavoravano più negli ospedali di Marcianise e Maddaloni, firmavano certificati medici falsi guadagnando cifre significative.

Le false vittime, per lo più persone indigenti, venivano reclutate dagli avvocati per ottenere certificati medici falsi e percepivano una somma in denaro per la loro collaborazione. Il danno stimato dagli inquirenti ammonta a 4 milioni di euro nel corso degli anni.

Questa operazione ha portato alla luce un sistema criminale ben organizzato che ha danneggiato le compagnie assicurative e ha sfruttato la vulnerabilità di persone in situazioni precarie per scopi illeciti. La giustizia sta facendo il suo corso, con l’auspicio che gli innocenti vengano scagionati e che i responsabili paghino per i loro crimini.

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