L’ex sindaco di Avellino, Gianluca Festa, si è difeso dalle accuse riguardanti il presunto furto delle domande del concorso per vigili urbani, sostenendo di aver ricevuto un “pacchetto” che non conteneva i quesiti del concorso. Tuttavia, le indagini condotte dalla polizia giudiziaria hanno dimostrato il contrario, mettendo in luce la corrispondenza tra il materiale ricevuto da un candidato al concorso e le prove effettuate successivamente.
Le foto dei documenti ricevuti per superare il concorso, scattate dal candidato e inviate a terzi, hanno incastrato l’ex sindaco. Gli inquirenti hanno anche accertato che Festa era già in possesso delle domande prima dell’inizio delle prove, e che avrebbe ricevuto il materiale dalla Smiraglia, ex dirigente coinvolta nell’inchiesta.
Le conversazioni intercettate tra Festa e Smiraglia dimostrano che erano consapevoli delle indagini in corso e hanno cercato di depistare le autorità. Nonostante i tentativi di difesa dell’ex sindaco, il tribunale del Riesame ha confermato gli arresti domiciliari e ha imposto il divieto di comunicare con estranei per evitare il rischio di inquinamento delle prove.
La vicenda continua ad essere al centro dell’attenzione, con i legali che hanno ancora la possibilità di impugnare l’ordinanza davanti alla Corte di Cassazione. Nel frattempo, Festa rimane agli arresti domiciliari, eseguiti dai carabinieri lo scorso aprile.