Il mondo del calcio italiano è stato scosso da un’inchiesta sul riciclaggio che coinvolge anche figure di spicco come l’ex portiere del Napoli Taglialatela e il presidente dell’Ischia Calcio. L’operazione ha portato alla luce un’associazione a delinquere finalizzata a delitti tributari, appropriazione indebita e autoriciclaggio, con il coinvolgimento di 31 attività di ristorazione nel centro di Firenze, due alberghi, attività di noleggio auto e una produzione di birra per un valore di 13,5 milioni di euro.

Tra i nove indagati figurano anche diversi coindagati di origine albanese, accusati di evitare di emettere scontrini per accumulare denaro per rilevare ristoranti nel centro di Firenze e acquistare beni di lusso, tra cui tre Ferrari. Anche la compravendita dell’Ischia Calcio è stata coinvolta, con l’imprenditore fiorentino Bigi che è diventato presidente della società sportiva rilevando il 50% delle quote dall’ex portiere Taglialatela.

L’inchiesta è ancora in corso e le autorità stanno conducendo perquisizioni a Firenze, Livorno e Napoli. Non sono state disposte misure cautelari sugli indagati o sui loro beni, ma l’attività investigativa continua a svilupparsi. La notizia ha scosso il mondo dello sport e ha sollevato interrogativi sulla trasparenza e l’integrità nel calcio italiano.

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