Lo smaltimento illecito dei rifiuti speciali è un problema grave che coinvolge diverse persone e società. A Avellino è stata scoperta un’organizzazione criminale che si occupava di gestire e trattare carichi di rifiuti speciali in modo illegale, violando le normative vigenti. E’ emerso che c’erano autisti che trasportavano i rifiuti senza geolocalizzazione, facilitando così l’attività illecita. L’indagine condotta dal Noe ha portato all’arresto di 12 persone, tra cui amministratori privati e dipendenti coinvolti nel traffico illecito di rifiuti.

Michele Salvatore Esposito e Giuseppe D’Elia sono stati identificati come i capi dell’associazione criminale, responsabili di coordinare gli autisti e procurare imprenditori interessati al business. Altri dipendenti e autisti coinvolti nel traffico illecito dei rifiuti sono stati individuati e sottoposti a misure cautelari. Si tratta di un’organizzazione ben strutturata che coinvolgeva diversi soggetti, tra cui anche dipendenti infedeli e responsabili della pesatura dei rifiuti.

L’indagine ha portato alla luce anche il furto di bobine di ferro di grande valore, che venivano trasportate insieme ai rifiuti speciali. Le attività illegali erano coordinate da diversi soggetti all’interno dell’organizzazione, che si occupavano di garantire che gli smaltimenti avvenissero senza lasciare tracce documentali. Gli amministratori delle società coinvolte sono stati individuati e messi sotto accusa per il loro coinvolgimento nell’attività illecita.

La lotta contro il traffico illegale di rifiuti speciali è un problema che richiede l’impegno e la collaborazione di tutte le autorità competenti. E’ importante individuare e punire coloro che violano le normative ambientali e mettono a rischio la salute pubblica. Solo attraverso un’azione decisa e coordinata si può contrastare efficacemente questo fenomeno e proteggere l’ambiente e la comunità dallo smaltimento illegale dei rifiuti.

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