Gli autovelox, strumenti di rilevazione automatica della velocità, sono oggetto di numerose critiche per le entrate milionarie che garantiscono alle amministrazioni locali. Secondo quanto segnalato da Assoutenti, vi sono molte anomalie riguardanti l’utilizzo di questi dispositivi, che sembrano essere spesso posizionati in modo strategico per aumentare le entrate legate alle sanzioni stradali.

Il governo ha recentemente introdotto una norma per limitare l’installazione di autovelox in punti ritenuti pericolosi, con l’obiettivo di contrastare l’abuso di questi strumenti. Tuttavia, ci sono casi eclatanti di comuni che hanno incassato cifre strabilianti grazie agli autovelox, come nel caso di Colle Santa Lucia nelle Dolomiti, che ha ottenuto oltre un milione di euro di entrate grazie a un unico autovelox.

Anche nel Salento, diversi comuni hanno registrato incassi milionari grazie ai dispositivi di rilevazione automatica della velocità, con cifre che superano i 4 milioni di euro in alcuni casi. Altri comuni, come quelli lungo la strada statale 372 Telesina o lungo la via Flacca nel sud laziale, hanno ottenuto entrate consistenti grazie agli autovelox.

L’uso degli autovelox continua dunque a sollevare dubbi e polemiche, con l’accusa di essere una sorta di “tassa occulta” per i cittadini. È importante che le normative in materia vengano rispettate e che l’utilizzo di questi strumenti sia trasparente e finalizzato alla sicurezza stradale, evitando di trasformarli in un mero strumento di lucro per le amministrazioni locali.

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