Un’operazione di vasta portata ha portato all’arresto di 23 persone coinvolte in un’organizzazione criminale attiva nei territori di Pagani, San Marzano sul Sarno, Scafati e comuni limitrofi dell’Agro nocerino sarnese. Questo gruppo aveva il controllo di settori chiave del malaffare, dalle estorsioni allo spaccio di droga fino alle rapine e al traffico illegale di armi. Le vittime venivano costrette a pagare il pizzo al clan, altrimenti sarebbero state minacciate di rapire i loro figli. La situazione era così grave che i membri del clan non esitavano a mettere in contatto le vittime direttamente con il capo del sodalizio, Rosario Giugliano, detenuto nella casa circondariale di Siracusa. L’operazione ha portato anche all’arresto di importanti figure come l’imprenditore Stefano Gambardella di Nocera Inferiore, ritenuto indispensabile per le infiltrazioni nel comparto industriale di Fosso Imperatore. Tra gli arrestati, vi sono anche coloro che gestivano le estorsioni più consistenti, come un imprenditore di San Marzano sul Sarno e l’amministratore di una ditta di onoranze funebri costretti a versare la somma di 70mila euro al clan. L’operazione è stata possibile grazie alle dichiarazioni di tre collaboratori di giustizia, che hanno contribuito a far emergere un’economia malata, come definita dal capo della Procura di Salerno, Giuseppe Borrelli.

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