Assolto perché il fatto non sussiste. Questa è la decisione presa dal giudice monocratico Luca Vitale nei confronti di un uomo di 45 anni di Marcianise, accusato di maltrattamenti, stalking e lesioni nei confronti della sua ex moglie, più giovane di lui e sempre di Marcianise.

Secondo quanto emerso dall’accusa della sostituto procuratore Annalisa Imparato, dal 2017 al 2019, l’uomo avrebbe maltrattato verbalmente e fisicamente la sua ex compagna con comportamenti intimidatori e violenti, tra cui minacce, percosse, schiaffi, tirate di capelli e calci in varie parti del corpo. Anche dopo la fine della relazione, l’uomo avrebbe continuato a perseguitare l’ex moglie, pedinandola, aspettandola sotto casa e inviandole messaggi minatori.

Tuttavia, il legale difensore ha dimostrato l’inattendibilità delle dichiarazioni della vittima. Pertanto, il giudice ha emesso una formula assolutoria nei confronti dell’imputato, ritenendo che non fosse configurabile l’ipotesi di percosse. La Procura aveva chiesto una pena di 1 anno e 8 mesi di reclusione.

Questa sentenza solleva molte polemiche e dibattiti sulla verità dei fatti e sulla tutela delle vittime di stalking e violenza domestica. È importante che ogni caso venga valutato attentamente e che venga garantita giustizia per tutte le parti coinvolte.

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Stalking nei confronti dell’ex moglie: il giudice lo assolve

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