Ieri ho avuto l’opportunità di visitare il carcere minorile di Nisida, a Napoli, una struttura esemplare in molti aspetti ma che presenta anche una serie di criticità che influiscono sul suo funzionamento. Da un lato, l’istituto offre ai detenuti percorsi efficaci di reinserimento sociale e professionale, ma dall’altro si trova ad affrontare problemi legati al sovraffollamento dei giovani detenuti e alla carenza di personale della Polizia penitenziaria. È necessario un maggiore impegno da parte delle istituzioni per garantire un’assistenza sanitaria e psichiatrica adeguata, specialmente considerando la vulnerabilità dei giovani detenuti.

Durante la mia visita all’Istituto penale per minori di Nisida, ho avuto l’opportunità di incontrare il direttore, il personale e i giovani detenuti. Ho ascoltato i loro sogni e progetti di vita e ho notato una diffusa volontà di riscatto. L’iniziativa che stiamo portando avanti con il Partito Radicale mira a trasmettere un messaggio importante: la visione del sistema penitenziario deve essere incentrata sull’umanità. Le condizioni delle carceri sono indicative del grado di civiltà di una democrazia forte.

Abbiamo recentemente varato il decreto Carceri, che include misure significative come la possibilità per i detenuti tossicodipendenti di scontare la pena in comunità e per i detenuti ultrasettantenni di scontare la pena ai domiciliari. Abbiamo inoltre investito nell’assunzione di nuovi agenti di Polizia penitenziaria e avviato il processo per la nomina di un Commissario per l’edilizia penitenziaria. È evidente che il sovraffollamento delle carceri può essere risolto anche con la costruzione di nuove strutture.

Tutte le nostre iniziative partono dal presupposto che migliorare le condizioni delle carceri significa adeguare il sistema al principio della rieducazione attraverso la pena. Il carcere dovrebbe essere un luogo di rinascita e non di morte, come purtroppo accade troppo spesso. È necessario continuare a lavorare per garantire condizioni dignitose di detenzione e promuovere il recupero e la reinserimento sociale dei detenuti, specialmente dei giovani.

Articolo precedenteIl coraggio di Paolo Fuoco: l’eroe di Parma
Articolo successivoAllarme a Mercatello: topi morti sulla spiaggia e nel mare

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui