Nel tribunale di Benevento si è svolta un’udienza importante riguardante il processo per il delitto di un 46enne avvenuto a Grottaminarda. Il pm Flavia Felaco e il legale delle parti civili avevano chiesto il riconoscimento della premeditazione, mentre i difensori dell’imputato avevano sostenuto l’insussistenza di tale aggravante. Questa differenza era fondamentale, poiché se il giudice avesse accettato la tesi dell’accusa di omicidio premeditato, l’imputato avrebbe potuto usufruire del rito abbreviato con una riduzione della pena del terzo in caso di condanna.

Tuttavia, il giudice ha respinto la richiesta di abbreviato e ha fissato il processo per il 20 dicembre davanti alla Corte d’Assise per Angelo Girolamo, un autotrasportatore di 45 anni accusato dell’omicidio di Ivan Kandsedal, 46 anni, di origini ucraine, avvenuto a Grottaminarda con quattro colpi di pistola.

Girolamo aveva sostenuto di aver comprato l’arma per difendersi da Ivan, con il quale aveva avuto una lite anni prima e per il quale provava paura e soggezione. Durante l’udienza di convalida, si era avvalso della facoltà di non rispondere al pm, ma aveva raccontato la sua versione al giudice.

Il processo si prospetta quindi lungo e complesso, con le famiglie delle vittime e degli imputati che attendono giustizia. La vicenda resta avvolta dal mistero e dalla drammaticità di un delitto che ha scosso la piccola comunità di Grottaminarda.

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