Un presunto scandalo legato ai ristori Covid porta a processo 17 persone, tra cui 15 ex calciatori della Nocerina e due dirigenti dell’epoca. Il Giudice per l’udienza preliminare ha deciso di rinviare a giudizio tutti gli imputati, con la prima udienza fissata per la fine di novembre. L’indagine è partita da una segnalazione della Procura federale, relativa al periodo 2020/2021, quando il Governo ha stanziato fondi per sostenere le attività sportive fermate a causa della pandemia.
Secondo l’accusa, la società rossonera avrebbe ottenuto in modo illegale dei finanziamenti attraverso un sistema fraudolento e false dichiarazioni. I fondi sono stati erogati dalla società in house “Sport e Salute” del Ministero delle Finanze, che ha destinato 50 milioni di euro al settore sportivo per l’anno in questione. La Nocerina avrebbe presentato documentazione falsa riguardante i rapporti di collaborazione con alcuni calciatori, ottenendo così dei contributi economici.
Molti calciatori hanno accettato sanzioni previste dal Codice di Giustizia Sportiva, mentre i dirigenti sono stati squalificati per due anni e la società ha ricevuto una multa. Ogni calciatore è accusato di aver attestato falsamente un rapporto di lavoro di collaborazione sportiva durante l’emergenza pandemica. Anche due dirigenti, tra cui l’ex presidente della società, dovranno difendersi in tribunale.
Le difese avevano chiesto una riduzione del reato o addirittura l’assoluzione, ma il Giudice ha deciso per il processo. La vicenda mette in luce il problema della corruzione e delle truffe legate alle misure di sostegno durante l’emergenza sanitaria, dimostrando l’importanza di un controllo attento e rigoroso sull’uso dei fondi pubblici.