Il 21 settembre 2024, nel carcere di Secondigliano a Napoli, è stato scoperto un tentativo di contrabbando di telefoni cellulari destinati ai detenuti. Gli agenti della polizia penitenziaria hanno intercettato un pacco contenente 30 cellulari e relativi caricabatterie, lanciato dall’esterno all’interno della zona “dell’intercinta”.

Il Sappe, il Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria, ha reso nota la notizia ringraziando il Reparto di Polizia Penitenziaria di Secondigliano per la scoperta. Tiziana Guacci, responsabile regionale per la Campania del sindacato, ha sottolineato l’importanza di dotare il personale penitenziario di strumenti tecnologici adeguati per il controllo all’interno delle carceri campane.

Anche il segretario generale del Sappe, Donato Capece, ha espresso preoccupazione per la presenza di cellulari all’interno delle carceri, definendo la situazione grave e drammatica. Ha inoltre ricordato che l’introduzione o il possesso illegale di telefoni cellulari in carcere costituisce un reato punibile con una pena da 1 a 4 anni di reclusione.

Questa scoperta evidenzia la necessità di intensificare i controlli e adottare misure più efficaci per contrastare il traffico di cellulari all’interno delle carceri, garantendo così la sicurezza del personale penitenziario e dei detenuti.

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