La guerra dei 6 per 3 è scoppiata e gli installatori di tabelloni pubblicitari hanno deciso di ricorrere al Tar contro Palazzo Mosti, che li considera abusivi. Le società proprietarie dei tabelloni non intendono accettare in silenzio l’ordine del Comune di rimuovere immediatamente tutte le strutture non autorizzate. La maggior parte dei tabelloni pubblicitari presenti in città, ben 109 su 129, sono stati collocati senza alcuna autorizzazione da parte dell’amministrazione locale. Questi tabelloni pubblicitari sono apparsi come funghi in tutta la città, promuovendo prodotti e attività commerciali e generando ingenti guadagni. Tuttavia, la situazione è stata ignorata per anni dagli organi di vigilanza competenti.

Le prime impugnazioni sono già state depositate al Tar e altre seguiranno nei prossimi giorni. Le società ricorrenti contestano l’ordinanza emessa dal settore Urbanistica del Comune, che ha imposto la rimozione delle strutture entro 10 giorni. L’amministrazione comunale ha motivato la stretta con ragioni di sicurezza e di impatto sul paesaggio urbano, sottolineando la presenza di strutture pubblicitarie di dimensioni e forme diverse, alcune delle quali pericolosamente posizionate vicino alle strade pubbliche.

Il Comune ha già avviato azioni legali contro le prime società ricorrenti, sostenendo le argomentazioni dell’ordinanza di rimozione. Tuttavia, le società contestano il provvedimento, sostenendo di avere validi motivi per opporsi. Gli avvocati incaricati dai ricorrenti hanno già anticipato le ragioni dei loro ricorsi, sottolineando la mancanza di motivazioni valide per la rimozione dei tabelloni pubblicitari.

La guerra dei 6 per 3 è appena iniziata e, al momento, l’ordinanza impone la rimozione dei 109 tabelloni non autorizzati. Se i proprietari non adempiranno all’ordine, il Comune provvederà alla rimozione a spese loro.

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