Antonio Amoroso, il killer della Duchesca, è stato arrestato ieri pomeriggio a Milano, dopo essere stato in libertà da marzo dello scorso anno nonostante una condanna a dieci anni di carcere. La vittima, Luigi Procopio, era uno zio acquisito di Amoroso e è stato ucciso per un debito di 5 mila euro.

Questo non è il primo caso di violenza legato ad Amoroso, che era già stato arrestato nel 2022 per il tentato omicidio della sua ex convivente. Le immagini dei sistemi di videosorveglianza lo avevano incastrato dopo aver sparato alla donna, colpendo però solo un’imposta della sua abitazione. Dopo essersi costituito, aveva ottenuto gli arresti domiciliari fuori regione.

Il movente di questi gesti violenti sembra essere una profonda crisi sentimentale, che potrebbe essere collegata alla perdita del fratello di Amoroso, ucciso in un agguato di stampo camorristico nel 2017. Questi fatti criminali hanno portato il procuratore di Napoli, Nicola Gratteri, a sottolineare che Napoli non è un Paese sudamericano e che la città sta facendo progressi nella lotta alla criminalità.

Nonostante i tragici eventi legati ad Antonio Amoroso, Gratteri si dice ottimista per il futuro, grazie all’impegno degli investigatori e delle forze dell’ordine di alto livello presenti nel distretto di Napoli. Sembra che, nonostante le difficoltà, ci siano dei progressi e una speranza di miglioramento nella lotta contro la criminalità nella città partenopea.

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