La scoperta dei carabinieri del nucleo investigativo del gruppo di Torre Annunziata ha portato alla luce un tentativo di scavo clandestino nella Villa di Poppea del sito di Oplontis. Grazie all’intervento dei carabinieri e dei vigili del fuoco, è stato evitato il furto di un’opera d’arte di inestimabile valore.

Durante l’operazione, sono stati scoperti tre tunnel convergenti verso il sito archeologico, tutti provenienti da una cantina situata in corso Garibaldi. Tutti i materiali utilizzati per gli scavi clandestini, tra cui attrezzi, areatori e recipienti con lapilli provenienti dagli scavi, sono stati sequestrati.

Il proprietario del locale è stato denunciato per il reato di opere illecite, in base all’articolo 169 del codice dei beni culturali. Gli scavi clandestini si trovavano a soli 50 metri dalla Villa di Poppea, risalente al I secolo avanti Cristo e attribuita a Poppea Sabina, seconda moglie dell’imperatore Nerone.

La villa si trova a sud del grande atrio e del giardino dove sono state rinvenute diverse sculture in marmo, e nella parte occidentale ancora da scavare potrebbe essere situato l’ingresso principale dell’antico edificio. Grazie all’azione tempestiva dei carabinieri, è stato possibile preservare questo importante sito archeologico dalla distruzione e dal saccheggio.

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