Il Savoia Calcio e l’ombra della criminalità organizzata

Il mondo dello sport, in particolare quello del calcio, è spesso vittima di tentativi di estorsione e usura da parte della criminalità organizzata. È il caso di quanto accaduto alla dirigenza della squadra di calcio del Savoia, costretta a pagare circa 3mila euro per poter continuare la propria attività sportiva.

La Direzione distrettuale antimafia di Napoli e i carabinieri di Torre Annunziata hanno contestato a cinque persone, ritenute affiliate al clan Gionta, accuse di estorsione e usura aggravate dal metodo mafioso. Tra le varie vicende contestate, vi è anche il concedere prestiti usurari a un imprenditore nel settore ittico, che è stato successivamente minacciato per costringerlo a restituire il debito.

I cinque individui coinvolti sono stati tratti in arresto e condotti in carcere. Tra di essi vi sono Felice Savino, Ciro Scognamiglio, Salvatore Ferraro, Filomena Bove e Giuseppe Ferraro. Savino e Scognamiglio sono stati accusati di estorsioni nei confronti del Savoia.

Il Savoia Calcio ha rilasciato una nota in cui precisa che l’attuale vicenda emersa non riguarda l’attuale società, presieduta da Nazario Matachione. La società ha sottolineato di non aver mai ricevuto richieste estorsive e di essere al lavoro per ristabilire la giusta immagine del club, eliminando qualsiasi accostamento alla criminalità organizzata.

Il Savoia ha dichiarato di aver salvato il club dalle mani della camorra e di essere impegnato nel progetto di un calcio pulito, che coinvolge anche la formazione dei giovani attraverso la propria Academy. La società ha ribadito l’importanza di non avere paura e denunciare eventuali episodi simili in futuro, sottolineando l’importanza della giustizia e delle forze dell’ordine nel contrastare la criminalità.

Il Savoia Calcio si impegna a contribuire al riscatto della città e del territorio, continuando nel proprio lavoro per garantire un ambiente sano e sicuro per i propri tifosi e per tutti coloro che amano lo sport.

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