Omicidio Vassallo: nuovi sviluppi nell’inchiesta della Dda di Salerno
Nell’ambito dell’inchiesta sull’omicidio di Vassallo, continuano gli interrogatori in carcere per i coinvolti. L’ex carabiniere Lazzaro Cioffi potrebbe decidere di non rispondere alle domande, mentre Romolo Ridosso, pentito di Scafati assistito dall’avvocato Michele Avino, potrebbe fornire la sua versione dei fatti.
Ridosso, ex collaboratore di giustizia, ha sempre fornito racconti contraddittori e insieme al figlio Salvatore ha cercato di allontanarsi dal contesto dell’omicidio. È stata la sua compagna, Antonella Mosca, a fornire agli inquirenti una versione dei fatti che in parte coincide con quella del suo compagno di carcere, Eugenio D’Atri.
Dopo l’omicidio di Vassallo, Ridosso viveva nel timore di essere eliminato, temendo di essere a conoscenza di fatti compromettenti. Secondo Mosca, i legami tra Ridosso e i due carabinieri coinvolti erano molto stretti, non solo per la gestione di un distributore di benzina, ma anche per un rapporto di “mutua assistenza” che Cioffi e Cagnazzo offrivano al pentito.
Cagnazzo, attivamente coinvolto nella creazione di una rete di distributori organizzata da Cioffi, si era dedicato a garantire che il compagno Ridosso potesse gestire almeno tre di questi impianti. La complessa rete di relazioni e interessi che emergono da questa inchiesta mette in luce la complessità del caso e la necessità di approfondire ulteriormente le indagini per fare luce sull’omicidio di Vassallo.