La Corte di Cassazione ha respinto il ricorso presentato da un uomo di 48 anni di Caserta, accusato di usura, contro l’ordinanza del Tribunale del Riesame di Santa Maria Capua Vetere. Il Tribunale aveva confermato il sequestro di 55mila euro in contanti, disposto dal Giudice per le indagini preliminari di Napoli Nord a gennaio 2024.
L’avvocato difensore aveva contestato la motivazione del sequestro, sostenendo che mancassero prove concrete sul fatto che il denaro potesse essere utilizzato per attività illecite. Tuttavia, la Corte di Cassazione ha respinto queste argomentazioni, sostenendo che vi era un chiaro legame tra il denaro sequestrato e le presunte attività usurarie.
La Corte ha confermato il rischio che le somme potessero essere reinserite nel circuito illegale del credito e ha respinto l’impugnazione come inammissibile. Il 48enne è stato condannato al pagamento delle spese processuali e ad una sanzione pecuniaria di 3.000 euro a favore della Cassa delle ammende.