Vincenzo D’Onofrio, conosciuto come “O’ Mangiavatt”, non sarà sottoposto alla misura della casa lavoro e rimarrà in libertà. Il Magistrato di Sorveglianza di Avellino ha accolto le argomentazioni dell’avvocato Vittorio Fucci e ha respinto la richiesta avanzata nei confronti del 56enne custode del cimitero di Arpaia, nel Beneventano.
D’Onofrio, legato al clan Pagnozzi secondo la Direzione Distrettuale Antimafia, è una figura ben nota per i numerosi procedimenti penali a cui ha fatto fronte, spesso uscendone assolto grazie alla difesa di Fucci. Tra i casi più rilevanti vi sono l’arresto per presunte irregolarità amministrative ad Arpaia, le accuse di estorsioni aggravate dal metodo mafioso nelle zone di Airola e del Sannio e il coinvolgimento nell’operazione “Ponte di Ferro” del 2018.
Nonostante la richiesta di applicare la misura della casa lavoro, il Magistrato ha deciso che D’Onofrio non dovrà affrontare tale restrizione. Tuttavia, il 56enne rimane coinvolto in diversi procedimenti penali ancora in corso.
In conclusione, Vincenzo D’Onofrio continuerà a godere della libertà, nonostante il suo passato giudiziario e i numerosi procedimenti ai quali ha dovuto far fronte. Resta da vedere come evolveranno le sue vicende legali in futuro.