La caccia ai neonazisti non risparmia nemmeno Napoli, dove è stato smantellato il gruppo Werwolf Division. Questa organizzazione, nata come costola dell’indagine sull’Ordine di Hagal condotta dalla Digos e dalla procura partenopea, è stata colpita con la notifica di 12 misure cautelari disposte dal gip di Bologna.
L’inchiesta, che ha coinvolto la collaborazione della Polizia di Stato e delle procure di Napoli e Bologna sotto il coordinamento della Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo, ha rivelato che il gruppo neonazista era diventato un’entità diffusa grazie al web, capace di coordinare le sue varie cellule sparse sul territorio per portare avanti progetti sovversivi anche da remoto.
Tra le accuse mosse alla cellula neonazista c’è anche la preparazione di gravi attentati, tra cui quelli contro il presidente del Consiglio Giorgia Meloni e un economista del World Economic Forum. Gli indagati avrebbero discusso di questi piani in alcune conversazioni intercettate.
Il nome del gruppo, Werwolf Division, richiama le divisioni naziste omonime formatesi alla fine della Seconda Guerra Mondiale per compiere atti di sabotaggio e guerriglia contro gli Alleati. Secondo gli inquirenti, gli indagati facevano parte di una struttura gerarchica con ruoli ben definiti, dal Comandante all’Editore e all’Istruttore.
I provvedimenti eseguiti oggi sono il risultato di una lunga attività investigativa condotta negli ultimi due anni dalla Digos di Napoli e Bologna, in collaborazione con altre unità specializzate della Polizia di Stato e con il supporto investigativo della Direzione Centrale per la Polizia Scientifica e la Sicurezza Cibernetica. Il coordinamento è stato affidato alle Direzioni Distrettuali Antiterrorismo delle Procure di Napoli e Bologna, sotto la guida della Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo.