Il processo contro la cellula neonazista Ordine di Hagal a Napoli si è concluso con quattro condanne e la riformulazione di alcuni capi d’accusa. Tuttavia, gli avvocati degli imputati hanno annunciato il ricorso in Appello. Maurizio Ammendola, ritenuto capo dell’associazione sovversiva, è stato condannato a 5 anni e 6 mesi di reclusione, mentre Michele Rinaldi, Gianpiero Testa e Massimiliano Mariano hanno ricevuto pene inferiori.
Le indagini coordinate dalla Procura di Napoli hanno portato all’arresto degli imputati nel novembre del 2022, accusati di associazione con finalità di terrorismo o eversione dell’ordine democratico. Secondo gli investigatori, Ammendola era il presidente dell’Ordine di Hagal e svolgeva attività di proselitismo e indottrinamento via web, mentre Rinaldi era il vice presidente e Mariano un collaboratore. Testa organizzava escursioni e riunioni per mantenere i legami con altre associazioni estremiste.
Nonostante le condanne, gli avvocati degli imputati hanno già annunciato il ricorso in Appello per ristabilire ulteriore chiarezza sulla vicenda. La sentenza definitiva sarà quindi oggetto di ulteriori valutazioni e dibattiti in sede giudiziaria.